Le soffianti a bassa pressione
Tecnologie ad alta efficienza e basso impatto energetico per la compressione dell’aria nella depurazione dei reflui
In un depuratore di acque reflue il 70% del totale dei costi gestionali dell’impianto è dovuto alla compressione dell’aria necessaria per l’ossidazione biologica e per il “controlavaggio” dei filtri a sabbia. Cuore del processo di ossidazione è l’aerazione, ottenuta tramite soffianti, che richiede un elevato consumo energetico per la compressione dell’aria.
Il trattamento (o depurazione) delle acque di scarico per la successiva immissione nell’ambiente, prevede il processo di rimozione dei contaminanti organici e/o inorganici di reflui di origine urbana e industriale. tramite il ciclo depurativo, costituito da processi di natura chimico- fisica e biologica, vengono rimosse le sostanze indesiderate e concentrate sotto forma di fanghi, successivamente trattati per consentirne un corretto smaltimento in discariche speciali o per il loro riutilizzo in agricoltura.
Nel processo ossidativo possono essere impiegate più tecniche: impianti tradizionali a fanghi attivi (alta efficienza per l’abbattimento del BOD) o impianti con bioreattori a membrana basati sulla tecnologia MBR (Membrane Biological Reactor). Per abbattere e ridurre al minimo i costi gestionali è fondamentale quindi una corretta scelta della tecnologia di compressione.
Per questo Atlas Copco, oltre ad avere nel suo portafoglio prodotti le classiche soffianti a lobi, ha sviluppato una gamma completa di soffianti a bassa pressione compresa tra 0,3 e 1,2 bar (e) ad elevata efficienza e ridotta manutenzione. Le soffianti Atlas Copco serie “ZS”, “oil-free” a vite, e le centrifughe “ZB” a velocità variabile con motore a magneti permanenti e cuscinetti magnetici, garantiscono tempi di fermo macchina e di manutenzione estremamente ridotti e un risparmio energetico medio del 30% rispetto ad altri sistemi.
Le soffianti possono essere fornite sia plug&play, ovvero già dotate a bordo di avviatore Y/D o inverter, o gestibili da quadro elettrico separato. Il controllo della portata della soffiante avviene tramite inverter gestibile in 4-20 mAmp o tramite Profibus o Modbus anche collegati ad una sonda ossigeno.
Tramite il sistema Smart Link è inoltre possibile monitorare da remoto il funzionamento delle soffianti ed avere sempre un controllo 24h/gg e 365gg/anno del proprio processo.